Milano: è morto il partigiano Tino Casali, tra i fondatori e presidente onorario dell'Anpi
Figura
centrale dell'antifascismo italiano. Il cordoglio dell'associazione:
"Perdiamo l'ennesimo e prezioso testimone di una decisiva
stagione di libertà e fecondo amor di patria". Pisapia: "Figura
esemplare"
Un
combattente, partigiano, figura centrale dell'antifascismo italiano,
diventato uno dei fondatori dell'Associazione nazionale italiana
partigiani. E' morto Agostino 'Tino' Casali, presidente onorario
dell'Anpi, aveva 95 anni. E' stato comandante partigiano e poi nel
dopoguerra tra i principali protagonisti dell'associazione, oltre che
consigliere e assessore comunale. "Con immenso dolore", la
notizia della sua scomparsa è stata data da Roberto Cenati,
presidente dell'Anpi provinciale di Milano di cui Casali era
presidente onorario. Cenati ha espresso il suo profondo dolore alla
moglie Isa, ai famigliari e ai compagni, mentre il sindaco Giuliano
Pisapia ha ricordato "una figura esemplare". Nel 2002 ha
ricevuo la Benemerenza Civica.
"Da
ragazzo scelse di combattere dalla parte della libertà e nel
dopoguerra ha proseguito il suo impegno per la democrazia e per la
giustizia sociale - sono le parole del sindaco - conoscerlo e
frequentarlo per me è stato un onore. Tino era il suo nome di
battaglia da partigiano ed era anche il nome con cui tutti lo
chiamavamo perché alla memoria della Resistenza aveva dedicato gran
parte della sua vita. Voglio anche sottolineare l'amore di Tino per
la nostra città - ha detto ancora Pisapia ricordando il suo impegno
in consiglio comunale come consigliere e assessore - si è sempre
prodigato per rendere Milano all'altezza delle aspettative di quella
generazione a cui dobbiamo la libertà fondata sulla Costituzione
repubblicana". Domani dalle 14.30 sarà allestita la camera
ardente nella Casa della Memoria in via Federico Confalonieri 14.
Seguiranno, le orazioni commemorative.
"Nato
a Milano il 25 aprile 1920 - si legge nel testo di cordoglio della
Presidenza e della segreteria nazionale dell'Anpi - dopo l'8
settembre 1943, col nome August Colombanì, si batte con il maquis,
il movimento di Resistenza e liberazione nazionale francese, nel
Vaar-Collebrieres. Rientrato in Italia all'inizio del 1944,"Tino"
(che sarà il suo nome di battaglia per tutta la Guerra di
Liberazione), partecipa all'organizzazione dei Gap nel capoluogo
lombardo. Nella primavera del 1944 si sposta nell'Oltrepò pavese.
Prima comandante del Battaglione 'Cosenz', poi commissario della
Brigata 'Casotti', 'Tino' alla vigilia dell'insurrezione è il
commissario della Divisione d'assalto 'Antonio Gramsci'. Questa
formazione di montagna sarà una delle protagoniste della Liberazione
di Milano. Tino Casali è tra i fondatori, con Arrigo Boldrini e
altri, dell'Anpi. Ne presiederà prima il Comitato Provinciale, per
oltre mezzo secolo, e poi il Comitato nazionale dal 2006 al 2009.
"Figura
di spicco della Milano democratica - si legge ancora- ha
rappresentato un saldo timone degli ideali e dei principi della
Resistenza promuovendoli e presidiandoli in ogni sede, con
la
generosità, la forza di volontà e l'intelligenza politica che lo
hanno sempre contraddistinto. Perdiamo con Tino, l'ennesimo e
prezioso testimone di una decisiva stagione di libertà e fecondo
amor di patria. Terremo alto il suo esempio e la sua lezione di vita
e futuro: coerenza, responsabilità, passione civile. L'Anpi
nazionale è vicina alla moglie Isa e agli amici e ai compagni che
per tanti anni hanno condiviso con lui idee e battaglie".
Da
Repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento