Il sindaco PD di Brenta ritorna in libertà e accusa: “sciacallaggio da Grillo e M5S”
Non
le manda a dire a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle Gianpietro
Ballardin,sindaco
PD di Brenta, dopo la revoca degli arresti domiciliari disposta
mercoledì dal gip di Varese Anna Giorgetti. Il sindaco del piccolo
Comune della provincia di Varese,
infatti, era balzato agli onori della cronaca politica nazionale lo
scorso 13 gennaio, quando, a seguito della misura cautelare decisa
dagli inquirenti con l’accusa di favoreggiamento e di falso in atto
pubblico,era
stato attaccato dal leader del movimento che attraverso il proprio
blog ne aveva chiesto le dimissioni.
Il sindaco PD di Brenta ritorna in libertà e accusa: “sciacallaggio da Grillo e M5S”
Nel
corso della conferenza stampa convocata per questa mattina in
Municipio, Ballardin dopo
aver subito pronunciato parole di fiducia e di rispetto verso
l’operato della Magistratura e delle forze dell’ordine, ha
invece voluto denunciare quella che ha definito una “vergognosa
gogna mediatica” partita dal Movimento 5 Stelle, che dopo
l’arresto aveva anche manifestato davanti al Comune, lanciando
in rete, su twitter, una dura campagna contro il sindaco PD, promossa
con l’hashtag #ballardindimettiti.
Parole dure anche verso gli organi di informazione nazionali, rei
secondo il sindaco di Brenta di aver dato rilievo all’attacco di
Grillo nei suoi confronti e aver poi abbandonato la vicenda
giudiziaria dopo aver lanciato il suo arresto in prima pagina.
Ballardin:
“Ho chiarito tutto con il giudice e non mi dimetto da sindaco”
Enesima figura di escrementi del M5S
Ballardin non
pensa a dimettersi in quanto “i fatti non sono relativi alla carica
di sindaco, ma di presidente dell’Unione dei Comuni per la polizia
locale” e comunque ha spiegato di aver chiarito tutto nei minimi
dettagli, sostenendo di aver agito “in assoluta trasparenza”,
come dimostrerebbe la revoca del provvedimento degli arresti
domiciliari soli due giorni dopo l’interrogatorio in procura, cosa
definita nelle parole del suo avvocato “inusuale sia per i tempi
che per le modalità”.
Dopo
aver ringraziato visibilmente commosso la propria famiglia e quanti
gli hanno manifestato la propria solidarietà, Ballardin ha
voluto sottolineare il ruolo di frontiera dei sindaci e la sua storia
personale “fatta di passione, sacrificio e tanto lavoro volontario
per la comunità”. Riferendosi ai giorni trascorsi agli arresti
domiciliari, il sindaco di Brenta ha
infine confessato di aver pensato in quei momenti a Papa
Francesco,
capace di dargli serenità, concludendo con un desiderio: “Mi
piacerebbe conoscerlo”.
Da
http://www.termometropolitico.it
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