17 lug 2015

Il sindacalista con la pensione d’oro e il giovane disoccupato

Una norma consente pensioni di favore ai sindacalisti, nel silenzio colpevole dei sindacati


Negli ultimi tempi alcuni articoli di stampa hanno dato risalto alla risposta alla question time dell’on. Giulio Cesare Sottanelli (Scelta Civica) con la quale si chiedeva di conoscere il numero dei sindacalisti che beneficiano della pensione integrativa sindacale, a carico dell’INPS e quindi di noi contribuenti, secondo un meccanismo disposto dalla legge n. 564 del 1996. In base a questa normativa è stato consentito di erogare delle “pensioni d’oro” anche per i sindacalisti per i quali le organizzazioni di appartenenza avevano versato un solo mese di contributi.
La risposta del Governo, nella persona del ministro del lavoro Giuliano Poletti, è stata allarmante. Ben 17.319 sindacalisti beneficiano di queste pensioni aggiuntive, il cui costo per la collettività non è neanche valutabile in quanto il Ministero non ha voluto fornire il costo complessivo.
Di fronte a queste notizie, in un paese con il più alto livello di tassazione e di disoccupazione minorile d’Europa,nessun sindacato ha fatto un commento, sancendo così la distanza fra il Sindacato e il comune sentire, che vorrebbe che in questo momento di crisi e sacrifici per i lavoratori, anche i sindacalisti debbano dare un esempio.
Non è solo una questione morale, è una questione di autorevolezza, la quale soltanto può ridare alle organizzazioni sindacali in questi tempi così difficili per il Paese, quel ruolo che la Costituzione all’art. 39 gli assegna, riassumibili nelle note parole pronunciate da Giuseppe Di Vittorio nel 1946 alla III Sottocommissione della Costituente: “I sindacati dei lavoratori, quindi, costituiscono obiettivamente uno dei pilastri basilari dello Stato democratico e repubblicano ed un presidio sicuro e forte delle civiche libertà, che sono un bene supremo dell’intera nazione”.
Ci si chiede come possa dirsi attuato questo nobile ideale quando anche i sindacalisti in pensione sottraggano, con questo meccanismo che lo stesso ideatore Tiziano Treu ha definito eccessivamente costoso e ingiusto, importanti risorse anche alle politiche economiche di rilancio dell’occupazione.
Da http://manrico.social/blog



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