Il sindacalista con la pensione d’oro e il giovane disoccupato
Una norma consente pensioni di favore ai sindacalisti, nel silenzio colpevole dei sindacati
Negli
ultimi tempi alcuni articoli di stampa hanno dato risalto alla
risposta alla question
time dell’on. Giulio Cesare Sottanelli (Scelta
Civica) con la quale si chiedeva di conoscere il numero dei
sindacalisti che beneficiano della pensione
integrativa sindacale,
a carico dell’INPS e quindi di noi contribuenti, secondo un
meccanismo disposto dalla legge n. 564 del 1996. In base a questa
normativa è stato consentito di erogare delle “pensioni d’oro”
anche per i sindacalisti per i quali le organizzazioni di
appartenenza avevano versato un
solo mese di contributi.
La
risposta del Governo, nella persona del ministro del lavoro Giuliano
Poletti, è stata allarmante. Ben
17.319 sindacalisti beneficiano di queste pensioni aggiuntive,
il cui costo per la collettività non è neanche valutabile in quanto
il Ministero non ha voluto fornire il costo complessivo.
Di
fronte a queste notizie, in un paese con il più alto livello di
tassazione e di disoccupazione minorile d’Europa,nessun
sindacato ha fatto un commento,
sancendo così la distanza fra il Sindacato e il comune sentire, che
vorrebbe che in questo momento di crisi e sacrifici per i lavoratori,
anche i sindacalisti debbano dare un esempio.
Non
è solo una questione morale, è una questione di autorevolezza, la
quale soltanto può ridare alle organizzazioni sindacali in questi
tempi così difficili per il Paese, quel ruolo che la Costituzione
all’art. 39 gli assegna, riassumibili nelle note parole pronunciate
da Giuseppe
Di Vittorio nel 1946 alla
III Sottocommissione della Costituente: “I
sindacati dei lavoratori, quindi, costituiscono obiettivamente uno
dei pilastri basilari dello Stato democratico e repubblicano ed un
presidio sicuro e forte delle civiche libertà, che sono un bene
supremo dell’intera nazione”.
Ci
si chiede come possa dirsi attuato questo nobile ideale quando anche
i sindacalisti in pensione sottraggano, con questo meccanismo che lo
stesso ideatore Tiziano Treu ha definito eccessivamente costoso e
ingiusto, importanti risorse anche alle politiche economiche di
rilancio dell’occupazione.
Da
http://manrico.social/blog
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