Dove
non arriva la
rottamazione,
arriva il M5S
Quando
il Pd si chiude, gli elettori si allontanano. E ora hanno trovato
un’alternativa
La
sconfitta elettorale alle amministrative ha decretato una
considerazione ineccepibile: la rottamazione a livello locale non è
mai iniziata. Abbiamo assistito ad un partito che a livello locale
risulta in molte zone inesistente, dove a decidere tutto sono poche
persone.
L’errore
che è stato commesso fino a questo momento è stato quello di voler
vincere a tutti i costi, inglobando all’interno anche chi con il
rinnovamento non aveva nulla a che fare e lasciando fuori dalle
decisioni i militanti che più di tutti si sono sempre sacrificati
per il partito. Molti per questo motivo si sono allontanati.
Rispetto
agli anni passati, ora chi ha voglia di mettersi in gioco, vedendo il
partito locale chiuso, arroccato su se stesso, ha un alternativa: il
Movimento Cinquestelle. Ci sono tanti giovani e meno giovani, che non
avrebbero nulla da invidiare a Raggi o ad Appendino, ma fino a questo
momento sono rimasti isolati e messi in disparte dai potentati
locali.
È
da tempo che si lanciano messaggi a Matteo Renzi in merito alla
situazione dei territori. Fino ad ora il grido di allarme non era
stato ascoltato, ora dopo questa pesante sconfitta alle elezioni
amministrative, più che con il lanciafiamme dovrebbe intervenire con
la ruspa. Non c’è più tempo per rimandare la rottamazione anche a
livello locale: o si interviene adesso o è a rischio anche il
referendum di ottobre, con conseguenze su tutto il governo e sulla
tenuta del Paese oltre che, ovviamente, del Partito democratico.
Matteo
è il momento di intervenire, Adesso!
di
Francesco Pepiciello per L' Unità.TV
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