Austria,
l’ultradestra sconfitta:
vince il ‘verde’ Van der Bellen
Decisivo
il voto per corrispondenza, che determina il sorpasso
sull’ultranazionalista Hofer. Ora si apre una fase politica
delicata: nuovo governo o voto anticipato?
In
un ballottaggio al cardiopalma, i risultati non sono ancora
ufficiali, ma per i media austriaci la vittoria alle presidenziali
sarebbe nelle mani di Alexander Van der Bellen, ex leader dei Verdi,
ora candidato come indipendente (ecco chi è).
Il
ministero dell’Interno di Vienna non ha ancora comunicato l’esito
definitivo del conteggio delle schede arrivate per corrispondenza.
Proprio queste, però, sarebbero risultate decisive, invertendo il
risultato provvisorio, che ieri sera consegnava il successo
all’ultranazionalista Norbert Hofer. Il vantaggio di Van der Bellen
si attesterebbe sui 12mila voti, superiore a quello che gli
attribuivano gli ultimi exit poll. Un dato che ha portato lo stesso
Hofer ad ammettere la sconfitta su Facebook, parlando comunque di
questa campagna elettorale come di “un investimento per il futuro”.
Il riferimento, chiaramente, è alle prossime elezioni legislative.
La
sconfitta del candidato dell’ultradestra tranquillizza l’Europa,
preoccupata soprattutto dalla gestione della questione migranti da
parte dell’esecutivo austriaco. Rimane comunque la realtà di un
Paese spaccato praticamente a metà, con il governo di Grande
coalizione in crisi dopo le dimissioni del premier socialdemocratico
Faymann e l’interim assunto dal popolare Mitterlehner. Ora Van der
Bellen dovrà guidare questa complicata fase politica, che potrebbe
portare ad anticipare al prossimo anno il voto previsto per il 2018.
La Costituzione austriaca, infatti, concede al presidente sia il
potere di nominare il Cancelliere federale (cioè il capo del
governo) sia quello di sciogliere il Consiglio nazionale (la Camera
bassa) per indire nuove elezioni.
Di
“sospiro di sollievo” per l’Europa parla il ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni, che spiega come “certamente lo tiriamo
anche noi italiani, perché indubbiamente l’Austria è uno dei
Paesi con cui siamo più collegati, un Paese vicino ed amico”. Di
fronte a questa “notizia positiva”, Gentiloni però aggiunge che
“non dobbiamo sottovalutare che la metà degli elettori si è
espressa in un altro senso”. E ne trae una lezione per i partiti
tradizionali, “che forse, in questa vicenda, hanno un po’ troppo
seguito le spinte di strumentalizzazione della questione migratoria.
Poi alla fine si è visto che inseguire queste spinte più che
facilitare il compito dei partiti tradizionali dava ulteriore fiato
alla proposta populista”.
da
L' Unità.TV
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