Tutti al Festival di Giornalismo
I
fatti delle ultime settimane impongono un tema centrale: la funzione
dei media di fronte al terrorismo e alla guerra
Ci
siamo: la prossima settimana tutti a Perugia per il Festival
Internazionale di giornalismo. Assicurano i promotori che sarà
l’occasione ideale per fare i conti “con la natura sempre più
schizofrenica” del mestiere. I fatti delle ultime settimane
impongono un tema centrale: la funzione dei media di fronte al
terrorismo e alla guerra. I drammi che il pianeta sta vivendo
impongono, cioè, una riflessione sulle parole che usiamo per
raccontare i fatti, sentendole spesso come usurate. Non mancherà
l’occasione per un confronto vero su questo e su altri aspetti,
come le difficoltà che i giornalisti ancora incontrano, in tante
parti del mondo, per raccontare fatti e storie in libertà. I dati e
non solo dimostrano come in questi dieci anni l’evento sia davvero
cresciuto. Oltre alla presenza di molti esperti e di grandi firme è
proprio la vivacità della discussione con i tanti giovani che lo
frequentano a renderlo davvero speciale. Più voci si alterneranno
nei piccoli talk: Peter Greste (giornalista di network
internazionali, ora in Al Jazeera English, che sta conducendo la
campagna #JournalismisnotaCrime),
Hossein
Derakhshan (padre dei blogger iraniani, chiuso in galera dal 2008 al
2014) e Iyad El-Baghdadi ( attivista apolide, preziosa fonte di
notizie durante la primavera araba). Molti altri giornalisti e
blogger parleranno delle loro esperienze sul campo, con le
testimonianze dei crimini dell’Isis in Siria e quelle nel corrotto
regime ghanese. Impossibile condensare in poche righe il vastissimo
programma del festival che apre il 6 e chiude il 10 di aprile. Mario
Calabresi intervisterà, ad esempio, Jay Carney, attuale numero 2 di
Amazon ma soprattutto ex portavoce della Casa Bianca con Obama. La
lista di giornalisti che provengono da testate internazionali è
davvero lunga, garanzia di un’atmosfera tutt’altro che
provinciale. I dati: ci saranno oltre 500 speaker di 34 Paesi, oltre
200 eventi, 152 i volontari fra studenti e aspiranti giornalisti,
fotografi provengono da 19 diversi paesi. Non manca il cinema, nella
magnifica sala dei Notari né la televisione con la banda di Gazebo e
tanti altri freschi interpreti della stagione. Tutto con accesso
libero e in diretta streaming. Uno scherzo è auspicabile: l’elezione
in diretta, alla fine della kermesse, del “re degli schizofrenici”.
Di
Maurizio Boldrini per L' Unità.TV
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