Per
non offendere Rouhani, si offende la nostra cultura
Nel
2015 Michelle Obama si presentò in Arabia Saudita e fu oscurata, ma
il suo gesto fece il giro del mondo
In
occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rouhani in
Campidoglio, alcune
statue di nudi dei Musei Capitolini sono state coperte da
pannelli bianchi su tutti e quattro i lati. La copertura sarebbe
stata decisa come forma di rispetto nei confronti della cultura
e della sensibilità iraniana. Tanto che durante le cerimonie
istituzionali non è stato servito nemmeno il vino.
Una
forma di rispetto che molti, non solo su internet, hanno
giudicato eccessiva. Soprattutto
perché rivolta ad un’autorità che è accusata di oltre
duemila brutali esecuzioni (come
denuncia il rapporto di “Nessuno tocchi Caino” sulle
esecuzioni e altri abusi dei diritti umani in Iran dal titolo “Il
volto sorridente dei Mullah”) e di innumerevoli violazioni dei
diritti umani. Non basta anteporre alla diplomazia il buon
senso. Quella della statue in scatola è uno scivolone
incomprensibile e banale.
Per
rendere omaggio al defunto re saudita Abdullah, Michelle Obama un
anno fa si presentò in Arabia Saudita indossando
un paio di pantaloni e una lunga giacca colorata senza il velo.
La scelta, che le costò l’oscuramento sulla tv araba, aveva un
compito politico ben più profondo di tante strette di mano e vuoti
convenevoli. Michelle aveva semplicemente rivendicato la sua
cultura e la sua libertà, senza concessioni alla provocazione.
Coprire
le statue che rappresentano la nostra storia, non può essere una
forma di rispetto né per i nostri ospiti, né per noi stessi. Ma
solo una scelta infelice che poteva essere evitata.
Chi
ha dato l' ordine ??? Cambi mestiere ..subito !!!
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