Salvini, l’antitaliano contro la flessibilità europea
Junker apre alla possibilità di sconti per i Paesi impegnati per l’accoglienza
Le
parole del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker
rappresentano un passo avanti per Roma, che da tempo chiede che la
famosa flessibilità venga parametrata in base agli sforzi che ogni
paese sostiene sul fronte dell’accoglienza. È una novità
importantissima.
Va
ricordato che nel testo della legge di stabilità presentata da
governo sono presenti richieste di flessibilità per 0,2 punti di Pil
(cioè di potersi indebitare per altri 3 miliardi di euro circa)
proprio in ragione dell’emergenza migranti.
Il
fatto è che oggi Bruxelles ha aperto sulla concessione di margini
finanziari in risposta alla crisi dei migranti: la Commissione
europea “applicherà la flessibilità” alle spese per i rifugiati
perché “siamo di fronte ad una situazione di eccezionalità”, ma
tale flessibilità sarà “applicata Paese per Paese” e purché
siano dimostrati “sforzi straordinari”. Questo ha detto ha
detto Juncker, precisando che “anche tra i grandi Paesi c’è chi
non fa sforzi sufficienti”.
Ma
ecco che invece di plaudire, Matteo Salvini si è scatenato in una
reazione furibonda, bollando come “una vergogna” l’apertura Ue,
un esempio di “mondo al contrario: spiace che Renzi sia complice di
questo mondo al contrario”.
Un’uscita
propria di “un anti-italiano”, come il capogruppo del Pse Gianni
Pittella ha definito il capo leghista. Disgustato dal fatto che forse
al nostro Paese arriveranno alcun miliardi in più. Non come regalia
ma come riconoscimento dell’impegno italiano a salvare alcune
decine di migliaia di vite umane.
Da
http://www.unita.tv/focus
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