Seconda notte di bombe turche contro l’Isis. Colpito anche il Pkk in Iraq: “Fine della tregua”
Continua
l’offensiva del governo di Ankara. 600 arresti delle retate
anti-terrorismo
Per
la seconda notte consecutiva i jet dell’esercito turco hanno
bombardato obiettivi dell’Isis al confine con la Siria. Gli aerei
da combattimento hanno
anche colpito campi dei militanti curdi del Pkk nel nord
dell’Iraq.
Si
tratta della prima volta che Ankara colpisce i curdi da quando nel
2013 venne annunciata la tregua, siglata dallo storico leader del
gruppo separatista curdo, Abdullah Ocalan. La reazione del PKK è
durissima: «Quell’accordo non ha più significato dopo gli intensi
bombardamenti aerei da parte dell’esercito di occupazione turco».
Si riaccende così un conflitto che si trascina da 31 anni ed è
costato 40.000 morti.
L’agenzia
di informazione privata Dogan ha scritto che i jet turchi hanno
colpito strutture di addestramento del PKK, rifugi e batterie
contraeree nel nord dell’Iraq. Le tensioni tra Ankara e i curdi
erano salite nei giorni scorsi dopol’attentato
suicida dell’Isis lunedì a Suruc,
nel sud-est della Turchia. I guerriglieri curdi rimproverano al
governo turco di non combattere i terroristi dello Stato islamico.
Mercoledì scorso poi, il Pkk si era assunto la responsabilità
dell’uccisione di due agenti di polizia turchi vicino
all’importante città curda di Sanliurfa, nei pressi del confine
con la Siria.
In
altri attacchi messi in atto dai curdi, sette ufficiali di polizia
erano rimasti feriti a causa di una piccola bomba scagliata da
sospetti militanti del PKK contro una stazione di polizia a Bismil,
vicino alla principale città curda di Diyarbakir, secondo quanto
riportato ancora dall’agenzia Dogan. Gli assalitori avevano anche
lanciato un altro piccolo ordigno contro un mezzo della polizia a
Semdinli, vicino al confine con l’Iraq. Ankara si muove anche in
Patria. Salgono a 590 gli arresti eseguiti nell’ambito delle retate
antiterrorismo nel Paese.
Gli
attacchi della Turchia contro le posizioni dell’Isis erano
cominciati ieri dopo l’attentato suicida di Suruc e l’uccisione
di un soldato turco in un’imboscata dello Stato islamico. Tre F-16
avevano colpito obiettivi dell’Isis tra cui due centri di comando e
un punto di raccolta vicino al confine turco con la Siria. E
parallelamente il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva
confermato diaver
concesso agli Usa di utilizzare la base di Incirlik,
nella provincia meridionale turca di Adana, per condurre operazioni
militari contro l’Isis «entro certe condizioni».
Da
La Stampa.it
Ecco
il vero obiettivo di Recep Tayyip Erdogan disfarsi degli scomodi
Curdi altro che ISIS ...la scusa era quella che attendeva da molto
tempo
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