Ragusa,
M5S voltagabbana tra tasse, trivelle e royalties
Ne
avevano fatto una bandiera: l’abolizione della Tasi,
ma poi (proprio mentre Renzi annuncia di volerla abolire) l’hanno
introdotta quest’anno per la prima volta. In campagna elettorale
volevano fermare le trivelle,
ma poi che fanno? Amministrano la città e sbloccano le opere
edilizie necessarie a supporto della trivellazione. Volevano
diminuire le tasse e
invece? Le hanno aumentate. A
Ragusa, se il M5S dice una cosa, potete stare ben certi che farà
l’esatto contrario.
La
lista dei ripensamenti è lunga e racconta soprattutto
dell’incapacità strutturale di governare la città. A peggiorare
il giudizio, bisogna considerare la disponibilità nelle casse
comunali di un tesoretto: i
28 milioni di euro del 2015, sommati ai 14 milioni di euro del 2014,
di royaltiesversate
dalle compagnie petrolifere che avrebbero permesso ben altre scelte.
Eppure il comune, guidato ormai da due anni e mezzo dal sindaco
grillino Federico
Piccitto, fa
i conti con una situazione disastrosa.
Il
dato più preoccupante è l’aumento della spesa corrente. In
tre anni è salita di 27
milioni di euro,da
63 a 90 milioni.
Sono state aumentate l’Imu
e la Tari (+ 21 milioni di euro) nei
precedenti due anni e quest’anno è stata introdotta per la
prima volta la Tasi
(+ 8 milioni di euro).
In contemporanea, però, l’amministrazione grillina decide di far
tirare la cinghia ai più deboli,tagliando 2,5
milioni di euro ai servizi sociali.
Una gestione che lascia perplessi sia gli attivisti che credevano di
veder realizzato quanto promesso, che i cittadini vessati dal pesante
carico fiscale senza gli adeguati servizi in città. Tra le spese che
incidono nell’impennata della spesa corrente, c’è anche
l’aumento del numero di assunzioni di dirigenti, consulenti ed
esperti che, di fatto, tradiscono la sobrietà tanto decantata in
campagna elettorale.
Difficile
non notare, inoltre, il cambio di alcuni assessori della giunta
pentastellata, tra cui è saltato anche il posto per l’assessore
all’ambiente (ma, si sa, a Ragusa il tasto trivelle è parecchio
delicato). Fa invece sorridere, nell’ottica della selezione per
titoli degli assessori in giunta tramite curriculum vitae, così come
sostenuto dal M5S ragusano, la scelta di affidare l’assessorato
ai Lavori pubblici, alle infrastrutture e alla pianificazione
urbanistica a chi di mestiere fa il pasticciere, come nel caso
di Salvatore
Corallo.
“La
giunta Piccitto è in sella ormai da due anni e mezzo – commenta
il consigliere
comunale del Pd, Mario D’Asta –
nonostante una tassazione che sta piegando l’intera città, non
evidenzia con chiarezza una visione di città. Il bilancio di
previsione rappresenta il documento del futuro e l’amministrazione
pentastellata si è orientata sulla pressione fiscale come stella
polare per la propria elaborazione politica, facendo precipitare
l’ennesima tegola in testa alle famiglie, alle imprese, alla
comunità ragusana tutta”.
Per
D’Asta, “è stata completamente persa la scommessa di utilizzare
le royalties, quasi 42 milioni di euro in due anni, per cercare di
dare un volto nuovo a Ragusa. Avrebbero potuto – continua –
rivoltarla come un calzino. E invece buona parte di queste somme è
andata a spalmarsi nelle spese correnti”.
da http://www.unita.tv/focus
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