Poste in borsa a 6,75 euro, al Tesoro un bottino di quasi 3,4 miliardi
Il
prezzo dell'Ipo di Poste Italiane è stato fissato a 6,75 euro per
azione, sulla parte più alta del range 6,5-6,75 euro. Lo ha
annunciato questa mattina il ministro dell'Economia, Pier Carlo
Padoan, nel corso di una conferenza stampa. Sulla base di questo
prezzo, la capitalizzazione della società corrisponde a 8,816
miliardi di euro.
"Il prezzo lo fa il mercato che ha sempre ragione, siamo molto contenti", ha commentato l'ad di Poste Italiane, Francesco Caio, sottolineando l'interesse della comunità finanziaria per la quotazione della società: "Abbiamo fatto un buon lavoro portando l'Italia in giro per il mondo". In effetti, la domanda complessiva di 1.521 milioni di azioni è risultata pari a circa 3,35 volte il quantitativo massimo oggetto dell'offerta globale di vendita e a circa 3,1 volte, includendo anche le azioni oggetto dell'opzione greenshoe.
I 453 milioni di azioni ordinarie di Poste Italiane messe sul mercato sono state allocate per il 70% dell'offerta globale (317,1 milioni di azioni) agli investitori istituzionali e per il 30% (135,9 milioni di azioni) al pubblico indistinto e ai dipendenti del gruppo. In caso si esercitasse l'opzione greenshoe (45,3 milioni agli azionisti istituzionali), entro 30 giorni, l'offerta risulterebbe complessivamente allocata per il 72,7% agli azionisti istituzionali e per il 27,3% all'offerta pubblica.
Gli investitori istituzionali che hanno aderito all'Ipo sono "di altissima qualità", ha assicurato il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, nel corso della conferenza stampa. "Abbiamo un libro di altissima qualità sia in termini di tipologia di investitori istituzionali che di distribuzione geografica. Ma è ancora troppo presto per parlare dei dettagli".
Il capo della segreteria tecnica del Ministero, Fabrizio Pagani, ha aggiunto che "abbiamo tutta la tipologia di investitori nel libro, c'è grande soddisfazione per la riposta di investitori internazionali ma anche degli investitori italiani, non solo retail, che hanno risposto a questa importante chiamata".
Quindi, con il collocamento in borsa il prossimo 27 ottobre del 34,7% delle azioni di Poste Italiane, il Tesoro incasserà quasi 3,4 miliardi di euro nel caso venga esercitata l'opzione greenshoe (38,2% del capitale in caso di integrale esercizio dell'opzione greenshoe). Denaro che sarà "destinato alla riduzione del debito pubblico che è fondamentale per la politica economica, ma la strategia più importante" per la riduzione del debito "è la crescita economica", ha precisato il ministro.
Il ricavato dell'Ipo per legge andrà tutto al fondo di ammortamento dei debito pubblico. Allo stato attuale non è previsto il collocamento di nuove quote di Poste Italiane perché il Dpcm fissa una soglia massima del 40%. "Il dpcm è molto chiaro", ha spiegato Pagani, "autorizza fino al 40%. Evidentemente il governo nei prossimi anni prenderà le decisioni più opportune e c'è comunque un lock up 180 giorni".
Comunque a oggi "la privatizzazione di Poste Italiane è stata un grande successo e una riforma strutturale strategica per il Paese", ha continuato Padoan. Un grande successo confermato dall'interesse dei mercati che hanno valutato molto positivamente la possibilità di accedere a quest'opportunità e premiato l'operazione strategica del management. "Conferma la fiducia dei mercati nell'impresa e nel Paese in cui opera", ha aggiunto il titolare di Via XX settembre.
Per Padoan quella di Poste Italiane è la più importante quotazione dell'anno in Europa ed è la dimostrazione che il Paese è "alla frontiera della capacità manageriale". Dopo aver ringraziato il grande lavoro di squadra del Tesoro insieme all'azienda e poi l'azienda stessa e i suoi vertici, il ministro si è detto convinto che la fase di quotazione sul listino confermerà il successo di quest'iniziativa.
La strategia di privatizzazioni del governo proseguirà nei prossimi mesi con Enav e Ferrovie dello Stato. Il collocamento di Poste Italiane è, infatti, "un rilancio del piano privatizzazione del governo che resta parte importante della sua strategia economica e che continuerà nei prossimi mesi con Enav e Ferrovie dello Stato", ha concluso Padoan.
"Il prezzo lo fa il mercato che ha sempre ragione, siamo molto contenti", ha commentato l'ad di Poste Italiane, Francesco Caio, sottolineando l'interesse della comunità finanziaria per la quotazione della società: "Abbiamo fatto un buon lavoro portando l'Italia in giro per il mondo". In effetti, la domanda complessiva di 1.521 milioni di azioni è risultata pari a circa 3,35 volte il quantitativo massimo oggetto dell'offerta globale di vendita e a circa 3,1 volte, includendo anche le azioni oggetto dell'opzione greenshoe.
I 453 milioni di azioni ordinarie di Poste Italiane messe sul mercato sono state allocate per il 70% dell'offerta globale (317,1 milioni di azioni) agli investitori istituzionali e per il 30% (135,9 milioni di azioni) al pubblico indistinto e ai dipendenti del gruppo. In caso si esercitasse l'opzione greenshoe (45,3 milioni agli azionisti istituzionali), entro 30 giorni, l'offerta risulterebbe complessivamente allocata per il 72,7% agli azionisti istituzionali e per il 27,3% all'offerta pubblica.
Gli investitori istituzionali che hanno aderito all'Ipo sono "di altissima qualità", ha assicurato il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, nel corso della conferenza stampa. "Abbiamo un libro di altissima qualità sia in termini di tipologia di investitori istituzionali che di distribuzione geografica. Ma è ancora troppo presto per parlare dei dettagli".
Il capo della segreteria tecnica del Ministero, Fabrizio Pagani, ha aggiunto che "abbiamo tutta la tipologia di investitori nel libro, c'è grande soddisfazione per la riposta di investitori internazionali ma anche degli investitori italiani, non solo retail, che hanno risposto a questa importante chiamata".
Quindi, con il collocamento in borsa il prossimo 27 ottobre del 34,7% delle azioni di Poste Italiane, il Tesoro incasserà quasi 3,4 miliardi di euro nel caso venga esercitata l'opzione greenshoe (38,2% del capitale in caso di integrale esercizio dell'opzione greenshoe). Denaro che sarà "destinato alla riduzione del debito pubblico che è fondamentale per la politica economica, ma la strategia più importante" per la riduzione del debito "è la crescita economica", ha precisato il ministro.
Il ricavato dell'Ipo per legge andrà tutto al fondo di ammortamento dei debito pubblico. Allo stato attuale non è previsto il collocamento di nuove quote di Poste Italiane perché il Dpcm fissa una soglia massima del 40%. "Il dpcm è molto chiaro", ha spiegato Pagani, "autorizza fino al 40%. Evidentemente il governo nei prossimi anni prenderà le decisioni più opportune e c'è comunque un lock up 180 giorni".
Comunque a oggi "la privatizzazione di Poste Italiane è stata un grande successo e una riforma strutturale strategica per il Paese", ha continuato Padoan. Un grande successo confermato dall'interesse dei mercati che hanno valutato molto positivamente la possibilità di accedere a quest'opportunità e premiato l'operazione strategica del management. "Conferma la fiducia dei mercati nell'impresa e nel Paese in cui opera", ha aggiunto il titolare di Via XX settembre.
Per Padoan quella di Poste Italiane è la più importante quotazione dell'anno in Europa ed è la dimostrazione che il Paese è "alla frontiera della capacità manageriale". Dopo aver ringraziato il grande lavoro di squadra del Tesoro insieme all'azienda e poi l'azienda stessa e i suoi vertici, il ministro si è detto convinto che la fase di quotazione sul listino confermerà il successo di quest'iniziativa.
La strategia di privatizzazioni del governo proseguirà nei prossimi mesi con Enav e Ferrovie dello Stato. Il collocamento di Poste Italiane è, infatti, "un rilancio del piano privatizzazione del governo che resta parte importante della sua strategia economica e che continuerà nei prossimi mesi con Enav e Ferrovie dello Stato", ha concluso Padoan.
Da
MilanoFinanza.it

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