Come
sopravvivere (bene)
riducendo i pericoli della carne
L’Inran
lo aveva già detto: per una sana alimentazione la quantità di carne
rossa consigliata in una settimana è di 100 grammi procapite. Poi è
arrivata l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC)
di Lione, massima autorità in materia di studio degli agenti
cancerogeni che fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
e ha inserito le carni rosse e lavorate fra le sostanze che possono
causare il cancro negli uomini. I dettagli sono tutti nello studio
pubblicato dalla rivista scientifica Lancet
Oncology dove,
oltre a un invito alla moderazione, si pone anche l’accento sulla
tipologia di cottura utilizzata. Le più pericolose: essiccazione o
affumicamento, fritture, barbecue e grigliata. Per dire, la cotoletta
non è il massimo…
E
allora, al di là delle esasperazioni, come è giusto comportarsi se
si è comunque, e a dispetto delle mode vegetarian-vegane, fan
irriducibili della carne? Se la vostra dieta ideale è quella
paleolitica, ad esempio, che consiste nel nutrirsi quasi
esclusivamente di carne come i nostri antenati preistorici. Una fan
illustre? La direttrice di Vogue
America Anna Wintour: è noto che lei fosse solita
farsi portare una bistecca al sangue con salsa bernese ogni giorno
all’ora di pranzo, senza mai mangiare null’altro. Molto
significativo, in questo senso, l’articolo di Zoe Williams
sul Guardian, scritto subito
dopo la morte del padre per tumore: «Se c’era una certezza nella
sua vita, è che si era sempre nutrito prevalentemente di carne
rossa. Quindi decretando la fine della sua esistenza. Eppure, come
fai a dire a una persona che sta sbagliando ad alimentarsi di quello
che più gli piace?».
Già,
ma 100 grammi in tutta la settimana possono essere difficili da
accettare se si è abituati a consumi molto più elevati. Ed è
inutile dire che si punta sulla carne grass
feed (da animali allevati all’aperto e solo con
erba) o su quella biologica. Se l’obiettivo deve essere la
riduzione drastica servono alternative valide. Davvero.
Abbiamo
provato dunque a simulare una settimana da «nuovi carnivori». Cioè
con solo 100 grammi di carne rossa a settimana. Non so se riusciremo
a convincervi, ma almeno vogliamo provarci con convinzione. Lasciando
l’arrosto della domenica come punto fermo della nostra
alimentazione, la domanda è: cosa mangeremo da lunedì in poi? Ecco
alcune proposte.
Lunedì
La
scelta più facile (e forse anche quella più diretta) sono le noci,
le mandorle, le nocciole…. Il burro di nocciole ad esempio è
un’eccellente fonte di proteine con 4 grammi a cucchiaino. Meglio
sceglierlo non salato. E se invece volete una variante all’italiana,
un’insalata mista con mandorle e magari un frutto (buonissimi i
fichi o, meno caloriche, le arance) è un piatto perfetto e ben
bilanciato. Basterà aggiungere pochissimo olio extravergine.

Martedì
I
semi, molto popolari in Medioriente, apportano circa 33 grami di
proteine per 100 grammi. Sesamo, girasole, zucca. Se volete potete
tostarli rendendoli ancora più saporiti. Consumateli nello yogurt,
nel latte. O con del formaggio molle come la ricotta di vaccino.
Vanno benissimo anche sulle verdure, come zucchine arrosto o
melanzane.

Mercoledì
Se
siete vegani potete saltare direttamente al giorno successivo. In
caso contrario, sappiate che i latticini sono perfetti. A cominciare
dal formaggio, che è l’alternativa più facile (e famosa).
Consumato da solo, con verdure, nella pasta… Il parmigiano a basso
contenuto di sodio, poi, ha 42 grammi di proteine per 100 grammi.
Infine le uova, che hanno anche molto calcio. Fatte al tegamino
senz’olio ma nell’acqua sono il modo più sano che conosca di
consumarle.
Giovedì
I
fagioli. Spesso guardati con terrore quando eravamo bambini, hanno la
non trascurabile qualità di essere una grandissima fonte di
proteine. Specialmente quelli neri. Due proposte? La pasta (o il
riso) e fagioli: conquista anche il carnivoro più incallito, da vero
piatto della tradizione contadina. E l’hamburger di fagioli. Ciò
vale ovviamente anche per ceci, lenticchie e legumi vari. Ancora
meglio se abbinati ai cereali, come quinoa o miglio, ulteriore fonte
di proteine.

Venerdì
Tofu,
latte di soia e tempeh: si tratta tutte di significative alternative
alla carne. Basta imparare ad usarle. Spesso il problema è che non
abbiamo conoscenze valide per cucinarli al meglio. Armatevi dunque di
santa pazienza e qualche buon manuale di cucina. Una ricetta che amo?
Il tofu strapazzato alla Malibù (parente delle uova strapazzate). O
la zuppa di soia con riso venere nero.

Sabato
Vi
stupirò, ma gli spinaci hanno un grosso bagaglio di proteine. Oltre
che di vitamina A e fibre. La mia mamma ce li faceva in padella con
olio (o burro) e parmigiano. Forse (quasi) meglio di una bistecca.
di Angela Frenda per IL Corriere Della Sera.IT
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