16 giu 2015

Stop ai vitalizi, chi si salva e chi no

Stop ai vitalizi, chi si salva e chi no


CHI DOVRÀ RINUNCIARE AL "PRIVILEGIO PREVIDENZIALE"?
Dopo mesi di rinvii e di continue polemiche tra i partiti, gli uffici di presidenza di Senato e Camera hanno detto sì alla delibera che taglia il vitalizio ai parlamentari condannati. 
La nuova normativa cancella il "privilegio previdenziale" per il parlamentare che subisce una condanna definitiva a più di due anni per reati di mafia, terrorismo, contro la Pubblica Amministrazione (eccezion fatta per l'abuso d'ufficio) e per tutti coloro che prevedono condanne non inferiori nel massimo a sei anni, tra cui anche la frode fiscale, ma non il finanziamento illecito ai partiti.

CESARE PREVITI

Perde il suo privilegio di 3.979 euro al mese Cesare Previti, ex ministro della Difesa del primo governo Berlusconi, condannato per corruzione in atti giudiziari.

GIUSEPPE CIARRAPICO


Niente più assegno di 1500 euro/mese per Giuseppe Ciarrapico, ex senatore Pdl. L'imprenditore, ex presidente della Roma calcio, "paga" la sua condanna a tre anni per il crac da 70 miliardi della Casina Valadier.

PAOLO CIRINO POMICINO

Continuerà a godere dei suoi 5.231 euro al mese l'ex ministro Cirino Pomicino. Condannato per la maxi tangente Enimont e per finanziamento illecito ai partiti si salva per aver scontato un anno e otto mesi, quindi meno della soglia minima di due anni fissata con l'approvazione della delibera.

ARNALDO FORLANI

Va male ad Arnaldo Forlani, ex segretario Dc, già premier e ministro della Repubblica. Condannato a due anni e quattro mesi per finanziamento illecito dei partiti nell'inchiesta Enimont, dovrà rinunciare a 5.691 euro al mese.

SILVIO BERLUSCONI

Non percepirà l'assegno mensile di circa 8mila euro Silvio Berlusconi. La condanna per frode fiscale a quattro anni avrà l'effetto di togliergli il vitalizio.

GIANNI DE MICHELIS

Privilegio intatto per Gianni De Michelis, socialista, tre volte ministro e una vicepresidente del Consiglio. Il politico veneziano continuerà a contare su 5.174 euro mensili nonostante la condanna a un anno e sei mesi nell'inchiesta sulle tangenti per le autostrade del Veneto, oltre ai sei mesi per l'affare Enimont.

RENATO FARINA

Ex giornalista e deputato Pdl, Farina viene condannato a sei mesi per favoreggiamento nel sequestro dell'ex imam di Milano, Abu Omar: troppo pochi per veder decaduto il suo vitalizio.

CLAUDIO MARTELLI

"Pochi" anche gli otto mesi di condanna definitiva per il coinvolgimento nell'inchiesta Enimont all'ex ministro socialista Claudio Martelli, che continuerà a intascare 4.684 euro al mese.

GIORGIO LA MALFA

Condannato a sei mesi per finanziamento illecito ai partiti, l'ex segretario repubblicano percepisce e percepirà a vita 5.759 euro al mese.



PAOLO PILLITTERI

L'ex sindaco di Milano, cognato di Bettino Craxi, è stato condannato a quattro anni e sei mesi per ricettazione e finanziamento illecito ai partiti. Via il vitalizio di 2.906 euro al mese? Neanche per idea. Riabilitato nel 2007 dal Tribunale di Milano, andrà avanti a percepire il suo assegno mensile.

MARCELLO DELL'UTRI

Perde il privilegio di 4.424 euro al mese anche Marcello Dell'Utri, ex senatore di Forza Italia e Pdl, detenuto a Parma per concorso esterno in associazione mafiosa.

TOTÒ CUFFARO

In cella a Rebibbia, dove sconta una pena a sette anni per favoreggiamento aggravato della mafia, l'ex presidente della Regione Sicilia si vedrà negare il suo assegno mensile di 5.154 euro.

Da Microsoftnews.it





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