Programmi
a confronto: dieci punti
per scegliere tra Giachetti e Raggi
Dai
rifiuti al debito, dalla mobilità all’Acea: le promesse e i
progetti dei due candidati
Dopo
aver superato la prova del primo turno, Roberto Giachetti e Virginia
Raggi si preparano per la sfida più importante, quella del
ballottaggio del 19 giugno. Lì, il voto oltre che politico sarà
anche e soprattutto sui contenuti; sui programmi più che sugli
slogan. La situazione di Roma è grave e il futuro sindaco dovrà
dimostrare di avere proposte forti e convincenti e una squadra
autorevole per poter riconfermare i voti presi al primo turno e
convincere anche astensionisti, indecisi ed elettori di altri partiti
esclusi dalla competizione.
Abbiamo
scelto dieci punti importanti per la Capitale e abbiamo messo a
confronto le proposte in base alle dichiarazioni dei candidati e a
quanto compare nei programmi elettorali della candidata cinquestelle
e del candidato del centrosinistra.
1.
Rifiuti
Raggi
punta a chiudere il ciclo dei rifiuti facendo diventare Ama
proprietaria dell’intera filiera in modo tale da poter anche
abbattere la Tari. Anche Giachetti punta sulla chiusura del ciclo dei
rifiuti per arrivare a guadagnare dai rifiuti stessi. Il candidato
del centrosinistra punta a dividere la città in 360 zone per dare
possibilità di controllo sul servizio dell’Ama per richieste e
interventi. E alla Raggi, che durante il confronto di Sky Tg24
accusava i “partiti che hanno trattato Roma come una discarica”,
il candidato sindaco del centrosinistra ha risposto: “Le ricordo
che noi abbiamo chiuso Malagrotta”.
2.
Manutenzione stradale
Il
tema delle buche, oltre che nei rispettivi programmi, è stato
affrontato in varie interviste e anche durante il confronto
organizzato da Sky Tg24. La spesa del Comune per la manutenzione
stradale era di circa 50 milioni di euro con la giunta Marino.
Secondo Giachetti questa spesa non è sufficiente e va aumentata per
arrivare almeno a 150 milioni l’anno. Per gli interventi più
urgenti, inoltre, il candidato del centrosinistra propone una task
force – attraverso un numero verde – pronta a intervenire su
segnalazione del cittadino, al quale verrà comunicato il tempo di
arrivo del mezzo di intervento. Per Virginia Raggi, che non ama
troppo dare numeri e fare previsioni di spesa, il tema non è tanto
“quanto si spende ma come: dobbiamo fare le gare come prevede la
legge e servono controlli per evitare l’uso delle mazzette,
partendo dalle strade più dissestate”.
3.
Mobilità e Metro C
I
programmi dei due candidati sul trasporto pubblico è molto simile:
entrambi puntano al suo potenziamento e alla lotta all’evasione.
Sempre in ambito mobilità, sia Raggi che Giachetti vogliono
investire su piste ciclabili, bike e car sharing. Secondo Raggi,
inoltre, la mobilità si può ridurre anche attraverso il telelavoro
(ma la proposta fa pensare a un’eventuale proposta di governo
nazionale più che a una misura comunale).
Sulla
Metro C, si notano le prime sostanziali differenze. Tra le opere da
sbloccare, secondo Giachetti, c’è proprio quel progetto di linea
metropolitana che ha avuto finora evidenti problemi nella
realizzazione. “La Metro C – ha detto Giachetti in un’intervista
– va ultimata, e con le fermate anche nel centro storico”. Anche
la Raggi si è detta favorevole al proseguimento dei lavori, ma non è
chiaro fino a dove arriverà la linea metropolitana. “Sicuramente
al Colosseo”, ha detto. Ma sui suoi 11 punti per Roma non c’è
alcun accenno alla Metro C. Più volte durante la campagna
elettorale, invece, si è soffermata su un fantomatico progetto di
funivia tra Casalotti e Battistini.
4.
Ostia – Nel quartiere della Capitale domenica scorsa si è votato
per il sindaco ma non per il rinnovo del Municipio, perché
attualmente commissariato a causa delle pesanti infiltrazioni mafiose
che stanno compromettendo la gestione trasparente di numerosi servizi
e primo fra tutti quello delle spiagge. Lì la candidata grillina,
che è andata bene in tutte le periferie, ha ottenuto il suo migliore
risultato con il 43,7% di voti. Ma Ostia è la zona di Roma in cui il
Movimento 5 stelle avrebbe anche dei legami poco chiari con i clan
del litorale. E addirittura un esponente del clan Spada si era
proposto come candidato del Movimento a Ostia.
“La
nostra linea su Ostia è sempre stata molto chiara ed è quella di
rivedere tutte le concessioni – ha dichiarato Raggi – Tanto è
vero che abbiamo anche messo in dubbio alcune assegnazioni fatte con
l’ultimo bando. E i nostri dubbi sono stati suffragati allorché
proprio uno degli aggiudicatari si è ritirato perché la stessa
concessione non era chiara. Con i balneari serve fare un discorso
molto chiaro e di legalità”. Tutto questo, però, non è stato
messo nero su bianco nel programma in 11 punti, né chiarito
ulteriormente. Giachetti nel suo programma dedica a Ostia un
paragrafo a parte all’interno del capitolo dedicato
all’urbanistica. Le priorità del candidato del centrosinistra sono
la ferrovia Roma-Lido, una delle peggiori della città dal punto di
vista dell’efficienza con l’obiettivo di trasformarla in una vera
e propria linea metropolitana; il lungomare e le spiagge, attraverso
l’abbattimento di muri e recinzioni iniziato dalla giunta Marino. E
ancora: il rilancio della vocazione turistica e culturale della zona,
spiagge libere attrezzate al Lido, la valorizzazione dell’ambiente
naturale di Castelporziano e Capocotta. “Al primo posto, c’è la
questione della legalità” si legge nel programma. “Ci dovrà
essere un patto tra amministrazione, soggetti privati e autorità di
controllo per garantire nella realizzazione del nuovo progetto gli
obiettivi di legalità nelle assegnazioni, di riorganizzazione del
lungomare, di rispetto e valorizzazione dell’ambiente, di creazione
di lavoro. C’è bisogno di un recupero della legalità in tutte le
sue forme. Per questo su Ostia ci sarà un cantiere di lavoro
dedicato. Con obiettivi chiari, una tabella di marcia, una forma
trasparente di verifica dei risultati”.
5.
Olimpiadi
Sulle
Olimpiadi Raggi è stata chiara: “Continuiamo a ribadire che
occorre pensare all’ordinario: ai trasporti, ai rifiuti, agli
impianti sportivi che cadono a pezzi. E poi si potrà pensare allo
straordinario”. Quindi niente Olimpiadi, supponiamo, visto che
l’ordinario a cui pensare nella Capitale ha raggiunto i livelli
dello straordinario e la scelta di candidarsi o meno va fatta in
tempi contingentati (l’assegnazione dell’evento è fissata per il
settembre 2017). Per Giachetti, invece, le Olimpiadi sono una
priorità e ha annunciato di voler sostenere la candidatura di Roma
2024. Anzi, le Olimpiadi sono un’occasione per tutta la città
anche per risolvere le questioni legate all’ordinario come ad
esempio “dotare Roma, partendo dalle aree oggi meno dotate di
impianti, di 100 strutture sportive ‘diffuse’ in ogni Municipio e
nei parchi, e per colmare alcune mancanze nell’offerta attuale,
come nel caso dei ciclodromi”, si legge nel programma del candidato
del centrosinistra. Dopo la dichiarazione del capitano della Roma
Francesco Totti la candidata pentastellata non sembra voler tornare
sui suoi passi e a chi le chiede se pensa di proporre un referendum
sul tema ai cittadini romani, risponde: “Lo valuteremo”.
6.
Stadio della Roma
La
candidata Cinquestelle era inizialmente contraria e aveva detto che
avrebbe revocato la delibera di pubblica utilità con cui si era
pronunciato il Comune; successivamente ha fatto un parziale
dietrofront. Ma nel programma non c’è traccia, quindi nessuna
sicurezza. Nel programma di Giachetti, invece, il progetto dello
stadio c’è, purché “realizzato con risorse private” e nel
rispetto di “sicurezza e legalità”, si legge.
7.
Acea
Aveva
fatto scalpore il fatto che dopo le dichiarazioni della Raggi, le
azioni dell’Acea in borsa il giorno dopo fossero crollate. E
probabilmente non è nemmeno un caso, dato che il titolo è tornato a
precipitare dopo i risultati del primo turno di amministrative a
Roma. La proposta della candidata Cinquestelle, anche se può portare
voti perché in teoria più favorevole per i consumatori, in realtà
non è praticabile perché eccessivamente costosa per il Comune di
Roma e quindi per gli stessi contribuenti e consumatori. L’idea
della Raggi di cambiare il management e pubblicizzare il servizio
idrico costerebbe, infatti, secondo gli esperti, circa 4 miliardi di
euro, visto che bisognerebbe rispondere anche agli azionisti privati
che attualmente possiedono il 49% della società. Secondo Giachetti è
fondamentale confermare il trend dell’azienda che nel 2015 ha
ottenuto “ricavi per circa 3 miliardi di euro ed un utile di 175
milioni, in crescita rispetto al 2014. Questo ha permesso di
distribuire un dividendo in aumento di oltre l’11%, anche a Roma
Capitale”. Secondo il candidato del centrosinistra, quindi, è
essenziale migliorare la qualità dei servizi erogati, puntando sugli
investimenti e sull’innovazione. “Resto convinto che il
mantenimento della maggioranza azionaria in mani pubbliche sia
garanzia necessaria”.
8.
Debito
Per
Giachetti è necessario “rinegoziare il debito per abbassare i
tassi che oggi sono tra il 4 e il 6% e riportarli ai tassi attuali
con un risparmio di 200 milioni l’anno”. La candidata
Cinquestelle propone una verifica delle voci del debito accumulato in
questi anni, dal momento che “il 44% dei debiti e il 77% dei
crediti non sono noti e i partiti non si sono occupati di scoprire a
chi i romani pagavano 200 milioni di euro ogni anno”. In questo
modo, ha aggiunto Raggi, si potranno “rinegoziare i tassi di
mutuo”, mentre sull’abbassamento delle tasse la candidata
pentastellata non si sbilancia.
9.
Bilancio
Questo
è sicuramente il punto più forte del programma di Giachetti.
L’ultimo capitolo è proprio dedicato a come recuperare fondi e
come usarli. La razionalizzazione del bilancio del Comune servirà,
secondo Giachetti, per abbassare l’addizionale Irpef che al momento
è la più alta d’Italia, ma anche per investire più denaro nei
servizi sociali. Negli 11 punti del programma della Raggi, invece,
non c’è un capitolo dedicato al bilancio e alla previsione di
spesa.
10.
Giunta
Non
fa parte del programma, ma è comunque un parametro importante per
scegliere chi votare. E mentre sulla potenziale giunta M5S Raggi non
ha ancora annunciato nomi (ha promesso di farlo la prossima
settimana), ma ha parlato di figure tecniche di alto livello, quella
di Giachetti c’è già e “vede personalità come Livia Turco che
alle politiche sociali ha dedicato la vita, di Alfonso Sabella e
Francesco Tagliente, protagonisti della lotta per la legalità e la
sicurezza”.
di
Silvia Gernini per L' Unità.TV
Una Domanda : Ma questo direttorio del M5S
perché non parla mai di camorra e mafie varie ?
Vogliamo chiederlo a GRILLO ?
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