Cari
Travaglio e Bonsanti,
inutile vergognarsi di Salvini:
chi si
assomiglia si piglia
M5S,
Lega e il Fatto: i tratti comuni sono molti
MMa
perché Marco Travaglio si vergogna così tanto di votare un partito
per il quale vota anche Matteo Salvini? In fondo, le differenze tra i
due non sono poi molte: giustizialisti entrambi (tranne quando gli
inquisiti sono grillini, nel caso del direttore del Fatto, o
leghisti, nel caso del leader del Carroccio), tutti e due scatenati
contro la Casta che li fa prosperare, tutti e due con un serio
problema di consenso (i voti della Lega calano quanto i lettori del
Fatto).
Perché
dunque tanto imbarazzo quando qualcuno fa notare il sostegno di
Salvini alle candidate grilline ai ballottaggi, le predilette di
Travaglio?
Oggi
l’editoriale è dedicato a smontare quanto sostenuto ieri da
Repubblica (ma in realtà un po’ da tutti i quotidiani, tranne il
Fatto, perché è vero), e cioè che fra la Lega e la Casaleggio
Associati srl è sbocciato un grande amore politico: se non per il
bene dell’Italia, quantomeno per il male del Pd.
Travaglio
nega, nega, nega, in preda ad un imbarazzo che si fa disperazione, ma
è un fatto che Borghezio a Torino ha già detto che voterà la
Appendino, mentre a Roma Alemanno (che non è certo leghista, ma
neppure un campione del progresso e della tolleranza) voterà la
Raggi. E Salvini, per chiarire il punto, ha spiegato al Corriere che
“dove la Lega non è al ballottaggio, io dico a chi mi ascolta di
votare contro il Pd”.
Liberissimo
di dirlo, e di farlo, e di farlo sapere in giro, proprio come
Travaglio ha tutto il diritto di pensare e votare allo stesso modo.
Ma perché negarlo, perché nascondersi, perché falsificare la
realtà? Davvero, non c’è niente di male: similes cum similibus
congregantur, ovvero, come dice il proverbio, chi si somiglia si
piglia.
Se
Travaglio si vergogna di combattere eroicamente al fianco di Salvini,
Sandra Bonsanti supera il suo direttore e si vergogna addirittura dei
grillini, di cui pure è vistosamente innamorata.
Un
suo lungo commento, sul Fatto di oggi, esalta con l’entusiasmo del
tifoso “forze e movimenti che si stanno formando per smentire
l’inevitabilità del renzismo a cui sembrava fossimo destinati”.
E
quali sono queste forze e questi movimenti? Non la sinistra radicale
o la minoranza del Pd, di cui Bonsanti denuncia l’“inesistente
vitalità”. Probabilmente neanche il Partito comunista di Marco
Rizzo, di certo non CasaPound.
Chi,
allora? Forse il Movimento 5 stelle? L’ottima Sandra, che un tempo
era di sinistra, non osa pronunciarne il nome, e la capiamo. Ma siamo
costretti a dirle la verità: non è finita soltanto nelle braccia di
Grillo, ma anche in quelle di Salvini.5S, Lega e il Fatto: i tratti
comuni sono molti
di
Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV
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