Ecco la mia risposta alla sospensione.
E' un atto doveroso anche nei confronti di tutti gli attivisti ed eletti, che ogni giorno si battono per una politica diversa.
Pizzarotti
risponde a Grillo e al direttorio: “Mia sospensione illegittima”
Federico
Pizzarotti, in conferenza stampa, presenta le controdeduzioni in
seguito alla sua sospensione dal M5S
“E’
paradossale che in questi dieci giorni nessuno si sia fatto vivo.
Sarebbe stato qualcosa di dovuto, utile e doveroso, rispetto anche a
tantissimi attivisti ed eletti”. Così il sindaco di Parma,
Federico Pizzarotti, in conferenza stampa dopo la presentazione delle
controdeduzioni in seguito alla sua sospensione da M5S.
“Nessuno
ha sottaciuto” sull’avviso di garanzia ricevuto (relativo alla
vicenda delle nomine al Teatro Regio) “abbiamo tutelato i diritti
costituzionali di altre persone che erano coinvolte nell’inchiesta
“ha aggiunto spiegando le proprie motivazioni.
Il
primo cittadino assieme al capogruppo M5s Marco Bosi spiega: “Nel
non statuto non si parla di sospensioni mentre il regolamento non è
mai stato votato, non ha validità e comunque non sarebbe stato
violato. Neppure il regolamento della Camera e Senato è stato
violato. A nostro avviso la procedura della sospensione non è
legittima e legittimata”.
“Siamo
gli unici ad aver pubblicato l’avviso di garanzia. Nogarin ha
pubblicato altri documenti. Non c’e’ un metro simile” – ha
aggiunto il primo cittadino sottolineando come “il movimento
ha usato metodi diversi con persone diverse. Servono regole univoche,
chiare e applicabili per tutti”.
“Se
verrà revocata la mia sospensione io sarò felicissimo di rimanere a
far parte a pieno titolo del M5S” è insomma la mano tesa che il
sindaco propone nelle sue ‘controdeduzioni’ inviate allo ‘staff’
del M5s in cui pone tuttavia delle condizioni. “Chiedo che
finalmente certe richieste, che non sono solo mie ma di tantissimi
attivisti ed eletti, vengano ascoltate”.
Domenica
in tarda serata ha inviato la sua ‘difesa’ ai vertici del
Movimento per evitare l’espulsione, ma il verdetto sul suo futuro
nel M5S probabilmente sarà congelato e rinviato al post voto, per
evitare contraccolpi alle urne. “Spero di ricevere una risposta al
più presto – scrive su Facebook Pizzarotti – e di chiudere
questa situazione”. In allegato, un video un cui si vedono il
presidente del Consiglio comunale di Parma Marco Vagnozzi e alcuni
attivisti parmigiani 5 stelle invitare a gran voce Luigi Di Maio a
fare visita a Parma: ‘Noi ci abbiamo provato in tutti i modi’, il
titolo del filmato. Nel documento di 6 pagine, Pizzarotti ribadisce
di non aver mai tradito i valori e i principi del Movimento e di
continuare a sentirsi parte di esso. Nelle controdeduzioni,
estremamente tecniche e curate soprattutto sotto il profilo
giuridico, il sindaco rivendica il lavoro svolto (dalla raccolta
differenziata schizzata all’amianto eliminato dalle scuole) in
linea con il programma del Movimento. Ma oltre a mettere nero su
bianco quanto fatto, Pizzarotti avanza anche delle richieste per il
futuro del Movimento.
Per
esempio che sia maggior dialogo tra chi è entrato nelle istituzioni,
non solo in Parlamento ma a tutti i livelli; di ristabilire un nuovo
rapporto di confronto e condivisione tra il centro e le periferie; di
indire un tavolo ufficiale tra tutti i sindaci del Movimento, mai
realizzato concretamente nonostante le amministrazioni 5 stelle siano
realtà già da diversi anni; supportare concretamente i territori.
Insomma
le
richieste di Pizzarotti sembrerebbero chiamare in causa soprattutto
il direttorio, nominato da Grillo e Casaleggio anche per occuparsi
delle varie strutture del Movimento – dai meetup al lavoro degli
eletti sul territorio – ma, secondo il sindaco parmense, carente
nel suo operato e responsabile di aver lasciato che il caso Parma
degenerasse, fino alla rottura arrivata con la sospensione del
sindaco decisa venerdì scorso.
di
Maddalena Carlino per L' Unità.TV
Federico Pizzarotti ha aggiunto 5 nuove foto.
Ecco la mia risposta alla sospensione.
E' un atto doveroso anche nei confronti di tutti gli attivisti ed eletti, che ogni giorno si battono per una politica diversa.
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