Perché Travaglio doveva titolare “Grillo sfascia le unioni civili”
L’organo
della Direzione strategica suprema del M5S cambia le carte in tavola
Il
Pd in Senato dispone complessivamente di 112 voti (compresi i
cosiddetti ‘catto-dem’); per approvare una legge – o un
emendamento – ne occorrono 161; ne consegue che il ddl
Cirinnà sulle unioni civili, per diventare legge della
Repubblica, ha bisogno di trovare altri voti oltre a quelli dei
Democratici.
Questa
semplice, banale ovvietà espressa ieri da Matteo Renzi all’Assemblea
nazionale del Pd è bastata a Marco Travaglio per aprire stamattina
il Fatto con un vistoso quanto sorprendente “Renzi sfascia le
unioni civili”.
L’imbarazzo
dell’organo ufficiale della Direzione strategica suprema del
Movimento 5 stelle è palpabile: com’è noto a tutti (e
soprattutto agli elettori del M5s) sono stati infatti i
grillini, venti minuti prima della messa in votazione del
“supercanguro” che avrebbe snellito e accelerato l’iter
della legge, a cambiare radicalmente opinione passando dal “sì”
al “no” e stracciando così l’accordo con il Pd.
Libera
la Casaleggio Associati di affossare la legge, ma libero anche
il Pd di trovare una soluzione alternativa.
Continuare
a fidarsi di chi cambia opinione in base alle furbizie del
momento, dopo il clamoroso voltafaccia sul “supercanguro”, sarebbe
quantomeno ingenuo.
Per
far passare la legge nonostante il no dei grillini servono dunque i
voti di tutta la maggioranza di governo, cioè anche quelli dei
clericali di Alfano: i quali, com’è noto, non vogliono la
stepchild adoption. La comunità Lgbt è sostanzialmente unanime nel
ritenere che le unioni civili vadano comunque approvate, anche
senza l’adozione del figlio del partner, per motivi fin troppo
evidenti: quando si discute non di principi astratti (come pretende
qualche moralista senza morale) ma della vita concreta di
centinaia di migliaia di persone, qualcosa è meglio di niente.
Il
ddl Cirinnà così come è arrivato nell’aula del Senato, con buona
pace del Fatto, è stato “sfasciato” da Grillo e da Alfano:
ora Renzi proverà a salvare il salvabile, così che le
coppie omosessuali possano finalmente godere degli stessi
diritti e doveri delle coppie eterosessuali.
Mostrando
così, al contrario di Casaleggio e di Travaglio, che la politica non
serve a creare problemi agli avversari, ma a risolvere i
problemi della gente.
Di
Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV
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