Statue «nude» coperte per Rouhani,
Palazzo Chigi avvia indagine interna
Scontro
a distanza con la Sovrintendenza sulle responsabilità. Franceschini:
«Eravamo all’oscuro. Scelta incomprensibile, c’erano altri modi
per non offendere il nostro ospite»
La
scelta di coprire le statue «nude» dei Musei Capitolini, in
occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rouhani, non
era stata avallata dal governo. Anzi, l’esecutivo non ne era
affatto a conoscenza. Lo ha precisato il ministro dei Beni culturali
Dario Franceschini all’indomani delle polemiche sull’operazione
di camouflage delle sculture che hanno avuto una risonanza
internazionale conquistando le homepage dei siti internazionali, in
alcuni casi, le prime pagine dei quotidiani. «Di quella scelta non
era informato il presidente del Consiglio né lo era il sottoscritto
- ha detto Franceschini, che in mattinata ha accompagnato Rouhani a
visitare il Colosseo -. Penso che ci sarebbero stati altri modi per
non andare contro la sensibilità di un ospite straniero così
importante, senza quest’incomprensibile scelta di coprire le
statue». Ma dalla Sovrintendenza capitolina arriva una secca replica
sull’accaduto: «Dovete chiedere alla Presidenza del Consiglio. La
misura non è stata decisa da noi, è stata un’organizzazione di
Palazzo Chigi non nostra». Al Corriere.it il ministro ha poi
precisato: «Non ho mai parlato di responsabilità della
Soprintendenza Capitolina. E’ evidente che c’è stato qualche
eccesso di zelo da parte di funzionari delle strutture dell’esecutivo
competenti per eventi di questo tipo, che hanno deciso senza
informare, come ho detto, nè il premier nè me». Il segretario
generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti, ha avviato intanto
un’indagine interna per potere accertare le responsabilità.
Rouhani:
«Gesto ospitale, grazie Italia»
Lo
stesso Rouhani, sollecitato dai cronisti in conferenza stampa, ha
cercato di minimizzare la vicenda, parlando di «questione
giornalistica» e spiegando che «non ci sono stati contatti
preventivi a questo proposito». «Posso dire solo che gli italiani
sono molto ospitali - ha commentato - perché cercano di fare di
tutto per mettere a proprio agio gli ospiti. E li ringrazio per
questo». Un gesto, insomma, che non è passato inosservato. Anche
perché al Corriere risulta che ci sia in realtà stato un
sopralluogo dello staff di Rouhani ai Musei Capitolini e che solo in
seguito sia stata presa la decisione di oscurare le nudità delle
sculture.
shadow
carouselLe statue dei Musei Capitolini coperte per l’arrivo di
Rouhani
«Licenziare il responsabile»
Dura invece la reazione del Codacons, che ha chiesto che il responsabile dell’iniziativa sia subito allontanato «per i gravi danni all’onore e all’immagine di Roma e dell’intera Italia, e per la figuraccia cagionata al Paese a livello mondiale» e che i costi relativi alla copertura delle statue siano messi interamente a suo carico. «Inoltreremo oggi stesso un esposto alla Corte dei Conti» ha spiegato il presidenteCarlo Rienzi. Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che parla di «prostituzione culturale» nei confronti di Rouhani («un personaggio che nel suo Paese applica la pena di morte, che minaccia la libertà e la vita di Israele») ha invece presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio «perché siano resi noti tutti i nomi della banda di idioti che ha ordinato la copertura delle statue». E il capogruppo azzurro Renato Brunetta: «La Sovrintendenza capitolina sbugiarda Renzi. Figuraccia mondiale, vergogna». Alessandro Di Battista, del direttorio del M5S, via Twitter paragona invece la vicenda al caso dei funerali del boss dei Casamonica dello scorso agosto: «Governo indignato ma zero responsabilità, alla fine pagherà il custode». Non usa giri di parole il governatore lombardo, il leghista Roberto Maroni: «Una vera figura di m... internazionale».
di ALESSANDRO
SALA per IL Corriere Della Sera.it
Nessun commento:
Posta un commento