Disoccupazione ancora in calo: ad agosto scende all'11,9%. Occupati, 69mila in più
Secondo
l'Istituto di statistica nei dodici mesi si registrano 162mila
persone in meno in cerca di lavoro. Renzi: "In un anno 325mila
posti di lavoro in più, effetto Jobs Act". Risale il tasso tra
i giovani, al 40,7%. Nei mesi estivi il boom è stato trainato dai
contratti a termine
MILANO
- Nuovo calo per il tasso di disoccupazione in Italia: ad agosto
2015, il tasso di senza lavoro si è attestato all'11,9%, in calo per
il secondo mese consecutivo e ai livelli minimi dal febbraio del
2013. Secondo i dati provvisori dell'Istat, la flessione è di 0,1
punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti rispetto
ad agosto 2014. Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce del 5%,
a cui corrispondono 162 mila persone in meno in cerca di lavoro. Per
il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sono "miglioramenti
permanenti frutto delle scelte strutturali del governo". Per il
collega del Lavoro, Giuliano Poletti, "Dall'Istat arrivano oggi
tre buone notizie: aumentano gli occupati, calano i disoccupati e
diminuiscono gli inattivi. Sono tre conferme di una tendenza positiva
del mercato del lavoro che si sta consolidando".
Segnali
positivi arrivano in effetti anche per la crescita degli occupati:
dopo il +0,1 e il +0,3% di giugno e luglio, il mese scorso la stima
degli occupati è cresciuta di un altro 0,3% con un incremento di 69
mila unità. "Tale crescita è determinata dall'aumento dei
lavoratori alle dipendenze (+70 mila), in prevalenza a termine (+45
mila). Il tasso di occupazione aumenta di 0,2 punti percentuali,
arrivando al 56,5%. Su base annua l'occupazione cresce dell'1,5%
(+325 mila persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,9 punti",
dice l'Istat.
I
dati sono rafforzati dal calo della stima di inattivi, cioè coloro
che non cercano lavoro: dopo il calo di giugno (-0,4%) e la crescita
di luglio (+0,6%), sono diminuiti nell’ultimo mese dello 0,6% (-86
mila persone inattive), tornando al livello di giugno. Il tasso di
inattività, è pari al 35,6%, in calo di 0,2 punti percentuali. Su
base annua l’inattività è in calo dell’1,7% (-248 mila persone
inattive) e il tasso di inattività di 0,5 punti.
I
numeri positivi nel complesso vengono ridimensionati dal nuovo
aumento della disoccupazione giovanile, il cui tasso sale di 0,3
punti per attestarsi al 40,7%. La stima degli occupati 15-24enni
aumenta dello 0,8% rispetto a luglio (+7 mila). Sempre su base
mensile, il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,5%, cresce di
0,1 punti percentuali. La stima del numero di giovani disoccupati
aumenta rispetto al mese precedente (+2,1%, pari a +13 mila).
L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei
giovani della stessa classe di età è pari al 10,6% (cioè poco più
di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza aumenta
nell'ultimo mese di 0,2 punti percentuali.
Il
dato diffuso dall'Istituto di statistica segue il sorprendente calo
di luglio dei senza lavoro: allora il tasso di senza lavoro era sceso
al 12%. Nel frattempo, si è avvitato il caos sui numeri del lavoro
italiano, particolarmente attesi da informazione e analisti perché
incorporano gli effetti del Jobs Act e della decontribuzione per i
nuovi assunti stabili. Dopo il caos estivo, però, il Ministero del
Lavoro ha deciso di sospendere la pubblicazione dei dati sui nuovi
contratti, cui si affiancano le rilevazioni dell'Inps e - appunto - i
dati Istat sulla disoccupazione. Questi ultimi sono molto diversi dai
primi due: l'Istituto procede con un'indagine 'a campione' che
fotografa lo stock di occupati e disoccupati nel Paese, mentre i dati
sui contratti sono di flusso e riguardano le accensioni o cessazioni
di rapporti di lavoro (quindi più contratti possono far riferimento
a una sola persona).
Nell'aggiornamento
odierno, in vista di una auspicabile uniformazione, l'Istat ha
iniziato a comunicare indicatori mensili sugli occupati dipendenti e
indipedenti. Ebbene, nei mesi estivi (giugno-agosto 2015) i
dipendenti sono aumentati dello 0,6% (+107 mila) rispetto ai tre mesi
precedenti, mentre gli indipendenti sono diminuiti dello 0,3% (-15
mila). "In termini tendenziali i dipendenti crescono dell'1,9%
(+324 mila), spiegando interamente la crescita dell’occupazione nei
dodici mesi, mentre gli indipendenti restano invariati", dice
l'Istat. Ma se si guarda alla composizione del lavoro, "tra i
dipendenti si è registrato nell’ultimo mese un aumento dello 0,2%
per la componente permanente (+25 mila) e dell’1,9% per quella a
termine (+45 mila). Nel periodo giugno-agosto 2015 gli occupati
permanenti aumentano dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti (+13
mila), mentre quelli a termine crescono del 4,1% (+94 mila). Rispetto
allo stesso mese dell'anno precedente gli occupati permanenti
crescono dell’1,3% (+188 mila) e quelli a termine del 5,9% (+136
mila)", dice ancora l'Istat svelando gli effetti di più lungo
periodo delle misure introdotte.
Il
dato italiano è stato diffuso insieme a quello tedesco: in
Germania, la disoccupazione è rimasta stabile al 6,4% a
settembre ai minimi dalla riunificazione. Sono però leggermente
cresciuti i senza lavoro, di 2mila unità, contro attese per un calo
di 5mila persone: anche l'economia tedesca non si può dire immune
del tutto alle turbolenze internazionali, in attesa di vedere cosa
significherà il caso
Volkswagen in
termini di lavoro e occupazione. A livello di Eurozona,
il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all'11% mentre in Ue a
28 paesi rimane pari al 9,5%, in entrambi i casi come nel mese
precedente. Un anno prima, in agosto 2014 i disoccupati erano
rispettivamente pari all'11,5% e a 10,1%.
da
RepubblicaEconomia.it
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