Cuperlo
replica a Staino: Non sono di gomma, la critica lascia il segno
Lucio
Di Marzo
La
critica era arrivata, forte, la scorsa domenica. Una lettera aperta
del vignettista Sergio Staino che al compagno Cuperlo imputava di
rischiare di mandare a morte la sinistra, chiedendo che di costruire
un'alternativa a Renzi, ma di farlo senza distruggere il Partito
Democratico.
La
risposta, altrettanto sentita, la pubblica ancora l'Unità, con un
Cuperlo che parla di un linguaggio e una asprezza di giudizio che
lasciano il segno e replica a quel non vi sopporta più nessuno di
Staino, sostenendo di non volere tornare indietro.
Fino
dal giorno dopo la vittoria di Renzi non ci siamo tirati fuori,
scrive Cuperlo, che rivendica la scelta di stare nel nuovo con un
punto di vista e la coerenza di una sinistra anch'essa da ripensare.
Difende anche le prese di posizioni sulle riforme, che in altri tempi
e fatte dai nostri avversari avremmo definito strappi irricevibili. E
pure le affermazioni che la minoranza Dem fece sulla legge
elettorale: Non si vota ponendo la fiducia.
Cuperlo
riconosce però anche alcuni limiti della propria posizione. Come non
essere riusciti a raccontare e far vivere un'altra idea di
democrazia, economia, diritti. Quella che dovrebbe orientare la
bussola di una sinistra in Europa e oltre i suoi confini.
Il
deputato Dem ha in mente un'alternativa al Partito della nazione
renziano. E la esplicita così: Ricostruire il campo largo di un
centrosinistra civico, dove il Pd non basta a se stesso e che per
questo diventa perno di una coalizione con altri. Come per una fase
fece l’Ulivo.
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