Vergogna a Pompei: scavi chiusi per un’assemblea selvaggia
Il ministro Franceschini: “Un danno incalcolabile, così si fa male ai sindacati e a tutto il paese”
Ancora
una volta gli scavi di Pompei sono al centro di uno scandalo
provocato da un comportamento scorretto dei sindacati Fp Cisl,
Filp e Unsa, che stamattina hanno convocato un’assemblea
dei lavoratori senza preavviso.
“Un
danno incalcolabile – ha accusato il ministro Dario
Franceschini – che rischia di vanificare quei risultati
straordinari raggiunti nell’ultimo anno, che hanno rilanciato
l’immagine di Pompei nel mondo. Non è possibile
organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti
aperto con personale in sostituzione, con il risultato di lasciare
centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi
fa così fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e
soprattutto fa del male al proprio paese“.
I
cancelli sono stati riaperti solo intorno alle 10.30, permettendo
così agli oltre duemila turisti rimasti nel frattempo in fila sotto
il sole di accedere al sito archeologico.
I
lavoratori della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e
Stabia continueranno comunque la propria protesta, anche se in
maniera assolutamente inedità: lavoreranno cioè per più ore
durante la sera e a un costo inferiore rispetto a quello previsto per
le maestranze della Scabec, la società della regione Campania, che
si sarebbe dovuta occupare della copertura di personale durante le
aperture straordinarie notturne.
da L' Unità.it
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