2 ott 2015

Growing underground: la fattoria sotterranea nel cuore di Londra

Growing underground: la fattoria sotterranea nel cuore di Londra


di Massimiliano Del Barba per                     il



Grazie a luci al Led e tecniche idroponiche la startup inglese produce in un bunker della Seconda Guerra Mondiale a 33 metri sotto terra 20 tonnellate all’anno di ortaggi



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«Un grido s’avvicina, attraversando il cielo. È già successo prima, però niente di paragonabile ad adesso. Ormai è troppo tardi. L’Evacuazione prosegue, ma è tutta scena. Le luci dei vagoni sono spente. Sono spente anche fuori. In alto, sopra la sua testa, si ergono le travi oblique, vecchie quanto la regina di ferro, e più in alto ancora una vetrata in grado di lasciar filtrare la luce del giorno. Sennonché è notte. La vetrata cadrà giù – presto – sarà un crollo temibile, spettacolare, il crollo di un palazzo di cristallo. Però avverrà nel buio più totale, senza neppure un barlume di luce a rischiararlo, un grande schianto invisibile e nient’altro».



Esplora il significato del termine: L’idea che piace a Boris
Anzi: orti. Dove coltivare broccoli, crescione, basilico thai, ravanelli, semi di senape, coriandolo, erba cipollina, rucola e mizuna giapponese. Un esperimento visionario alla The Martian? Non proprio, dato che la verdura, nelle sue belle vaschette radical chic è già sugli scaffali dei supermercati della City e nei ristoranti della zona, a cui la merce arriva in meno di quattro ore dall’ordine attraverso County Supplies London, un fornitore che lavora al mercato di Covent Garden. Tutto prodotto a 33 metri sotto la stazione Clapham North, lungo la Northern line. Qualcosa come 10 mila metri quadrati di gallerie inutilizzate da 70 anni che sono risorte a nuova vita — per ora solo in parte, ma il progetto è ambizioso —grazie a un finanziamento in rete di 750 mila sterline, all’appoggio politico del sindaco Boris Johnson e, soprattutto, alla coltura idroponica. Che, tuttavia, è anche una cultura: zero carbon food, nel senso che coltivare sottoterra, e quindi in un ambiente controllato e salubre, preserva il cibo dallo smog.

Tecnologia e sostenibilità
«Grazie all’impiego di un sistema computerizzato che controlla temperature, illuminazione e nutrienti, l’orto sotterraneo — raccontano i due — può arrivare a una produzione annua tra le 5 e le 20 tonnellate di ortaggi, senza utilizzare pesticidi e risparmiando il 70% di acqua rispetto ad una produzione ortofrutticola convenzionale». Ha detto al Daily Mail Michel Roux: «La prima volta che ho visto la piantagione mi sono detto: “ma questi sono matti”.Poi, quando ho assaggiato i loro prodotti, ho capito che questo è il futuro».
Zero emissioni
Il copyright è dei due britannici Richard Ballard e Steven Dring a cui si aggiunge la star di Masterchef Uk Michel Roux Jr. e punta ad abbattere le emissioni di C02 dei prodotti che si consumano nel Regno Unito utilizzando una speciale illuminazione a Led che consente la crescita delle piantine anche in mancanza di luce solare diretta, a una temperatura costante intorno ai 16°C, garantendo un’ottima resa in tutte le stagioni attraverso tecniche di coltivazione idroponica, senza quindi l’impiego di terra.


mdelbarba@corriere.itL’idea che piace a Boris



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