Growing underground: la fattoria sotterranea nel cuore di Londra
di Massimiliano Del Barba per il
Grazie a luci al Led e tecniche idroponiche la startup inglese produce in un bunker della Seconda Guerra Mondiale a 33 metri sotto terra 20 tonnellate all’anno di ortaggi
Esplora
il significato del termine:
«Un
grido s’avvicina, attraversando il cielo. È già successo prima,
però niente di paragonabile ad adesso. Ormai è troppo tardi.
L’Evacuazione prosegue, ma è tutta scena. Le luci dei vagoni sono
spente. Sono spente anche fuori. In alto, sopra la sua testa, si
ergono le travi oblique, vecchie quanto la regina di ferro, e più in
alto ancora una vetrata in grado di lasciar filtrare la luce del
giorno. Sennonché è notte. La vetrata cadrà giù – presto –
sarà un crollo temibile, spettacolare, il crollo di un palazzo di
cristallo. Però avverrà nel buio più totale, senza neppure un
barlume di luce a rischiararlo, un grande schianto invisibile e
nient’altro».
Esplora
il significato del termine: L’idea che piace a Boris
Anzi:
orti. Dove coltivare broccoli, crescione, basilico thai, ravanelli,
semi di senape, coriandolo, erba cipollina, rucola e mizuna
giapponese. Un esperimento visionario alla The Martian? Non proprio,
dato che la verdura, nelle sue belle vaschette radical chic è già
sugli scaffali dei supermercati della City e nei ristoranti della
zona, a cui la merce arriva in meno di quattro ore dall’ordine
attraverso County Supplies London, un fornitore che lavora al mercato
di Covent Garden. Tutto prodotto a 33 metri sotto la stazione Clapham
North, lungo la Northern line. Qualcosa come 10 mila metri quadrati
di gallerie inutilizzate da 70 anni che sono risorte a nuova vita —
per ora solo in parte, ma il progetto è ambizioso —grazie a un
finanziamento in rete di 750 mila sterline, all’appoggio politico
del sindaco Boris Johnson e, soprattutto, alla coltura idroponica.
Che, tuttavia, è anche una cultura: zero carbon food, nel senso che
coltivare sottoterra, e quindi in un ambiente controllato e salubre,
preserva il cibo dallo smog.
Tecnologia
e sostenibilità
«Grazie
all’impiego di un sistema computerizzato che controlla temperature,
illuminazione e nutrienti, l’orto sotterraneo — raccontano i due
— può arrivare a una produzione annua tra le 5 e le 20 tonnellate
di ortaggi, senza utilizzare pesticidi e risparmiando il 70% di acqua
rispetto ad una produzione ortofrutticola convenzionale». Ha detto
al Daily Mail Michel Roux: «La prima volta che ho visto la
piantagione mi sono detto: “ma questi sono matti”.Poi, quando ho
assaggiato i loro prodotti, ho capito che questo è il futuro».
Zero
emissioni
Il
copyright è dei due britannici Richard Ballard e Steven Dring a cui
si aggiunge la star di Masterchef Uk Michel Roux Jr. e punta ad
abbattere le emissioni di C02 dei prodotti che si consumano nel Regno
Unito utilizzando una speciale illuminazione a Led che consente la
crescita delle piantine anche in mancanza di luce solare diretta, a
una temperatura costante intorno ai 16°C, garantendo un’ottima
resa in tutte le stagioni attraverso tecniche di coltivazione
idroponica, senza quindi l’impiego di terra.
mdelbarba@corriere.itL’idea
che piace a Boris
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