Digital News Initiative, Google apre il bando Aziende editoriali e singoli freelance hanno sei settimane
di tempo per presentare i loro progetti. In palio
finanziamenti da 150 milioni di euro.
La
Digital News Initiative (Dni) di Google apre i battenti giovedì 22
ottobre, offrendo una finestra di sei settimane ad aziende editoriali
e singoli freelance per la presentazione di progetti innovativi nel
campo del giornalismo online. In palio ci sono finanziamenti da 150
milioni di euro per tre anni, distribuiti dal Fondo per l'innovazione
istituito da Big G. Il sito con tutti i dettagli è accessibile
cliccando su questo
link.
Ogni anno ci saranno almeno due sessioni utili per le candidature e i progetti dovranno essere scritti in inglese. Il primo round si chiuderà il 4 dicembre 2015, quello successivo inizierà nella primavera del 2016.
Ogni anno ci saranno almeno due sessioni utili per le candidature e i progetti dovranno essere scritti in inglese. Il primo round si chiuderà il 4 dicembre 2015, quello successivo inizierà nella primavera del 2016.
CAMPO APERTO PER L'INNOVAZIONE.
Nessun
limite e nessuna definizione prescrittiva di cosa Big G e i suoi
partner - Les
Echos, Faz, Financial
Times,Guardian, NRC
Media, El
Pais, La
Stampa e Die
Zeit -
intendano per «innovazione». Massima apertura per la creatività
dei soggetti partecipanti, con un occhio attento alla sostenibilità
del modello di business proposto. Madhav Chinappa, Head of Strategic
Relations di Google, precisa che i primi finanziamenti saranno
erogati «all'inizio del 2016».
PREMIATA LA COMPONENTE DIGITALE.
Il
Fondo è a caccia di progetti che propongano «un nuovo modo di
pensare nell’ambito del giornalismo digitale, che supportino lo
sviluppo di nuovi modelli di business o anche che cambino le
abitudini degli utenti per quanto riguarda le news digitali. I
progetti possono avere un forte carattere sperimentale, ma devono
avere degli obiettivi ben definiti e una componente digitale
significativa. Non è necessario usare alcun prodotto di Google.
Avranno successo i progetti caratterizzati da innovazione e impatto
positivo sulla produzione di giornalismo digitale originale e sulla
sostenibilità futura del settore».
TRE CATEGORIE DI FINANZIAMENTI.
Editori
già affermati, realtà attive esclusivamente online, nuove start-up,
partnership collaborative e singoli individui residenti nei Paesi
dell'Unione europea: il Fondo si rivolge a una platea abbastanza
diversificata. Le categorie di finanziamento sono tre.
PROTOTIPI FINO A 50 MILA EURO.
La
prima, fino a 50 mila euro, è dedicata ai prototipi: progetti in
fase iniziale, «con idee ancora da mettere in pratica e presupposti
ancora da dimostrare». Questi progetti verranno valutati più
rapidamente degli altri e il Fondo ne finanzierà il 100% del costo
totale.
MEDIE DIMENSIONI FINO A 300 MILA EURO.
La
seconda categoria riguarda i progetti di medie dimensioni che
richiedono fino a 300 mila euro, coperti dal Fondo fino al 70% del
costo totale.
GRANDI DIMENSIONI OLTRE 300 MILA EURO.
La
terza categoria, progetti di grandi dimensioni, è aperta infine alle
organizzazioni che richiedono un finanziamento superiore a 300 mila
euro, coperto fino al 70% con un limite massimo di 1 milione di euro.
Eccezioni a tale limite sono previste solo per progetti che siano
collaborativi (ad esempio progetti internazionali, che coinvolgano un
intero settore o che coinvolgano più organizzazioni), oppure che
apportino benefici significativi all’intero ecosistema
dell’informazione.
COME
AVVIENE LA SELEZIONE.
Ma
come verranno selezionati i progetti ritenuti meritevoli di
finanziamento? La prima valutazione sarà affidata a un Project team,
formato da professionisti del settore e da membri dello staff di
Google. Poi la palla passerà al Council del Fondo, per il
finanziamento dei prototipi e dei progetti di medie dimensioni. Il
Council supervisionerà il processo di selezione e includerà 13
membri, il tredicesimo dei quali verrà annunciato sul sito
dell’iniziativa. Al Council spetterà infine votare sui progetti di
grandi dimensioni.
CHI SONO I MEMBRI DELLA GIURIA.
Ecco
chi sono i membri del Council. Joao Palmeiro, presidente
dell’associazione degli editori portoghese e presidente del
Council. Alexander Asseily, fondatore e Ceo di State. Arianna
Ciccone, cofondatrice e direttrice del Festival Internazionale del
Giornalismo di Perugia. Bartosz Hojka, Ceo di Agora S.A. Katharina
Borchert, managing director online per Der Spiegel.Veit
Dengler, Ceo, Neue Zürcher Zeitung. Rosalia Lloret, responsabile
delle relazioni istituzionali della Online Publishers’ Association
Europe. Bruno Patino, preside della Scuola di giornalismo di
Sciences-Po. Murdoch MacLennan, Ceo del Telegraph Media Group. Madhav
Chinnappa, Head of Strategic Relations, News and Publishers, Google.
Torsten Schuppe, Director of Marketing EMEA, Google. Ronan Harris,
Vice President, Google.
VERSO UN ECOSISTEMA INFORMATIVO SOSTENIBILE.
La
Digital News Initiative costituisce per Google un nuovo punto di
partenza nel rapporto con gli editori, e più in generale con chi
produce informazione su Internet. Un modo concreto per rispondere
alle critiche relative alla gestione delle notizie effettuata tramite
l'aggregatore Google News, che in passato hanno spintoAgence
France-Presse a
denunciare il servizio per utilizzo di materiale giornalistico senza
averne pagato i diritti e la Fieg a protestare con l'Anitrust per la
segretezza dell'algoritmo di indicizzazione.
Da
Lettera43.it

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