L'Anticorruzione è legge:
torna il falso in bilancio
Via libera definitivo della
Camera al ddl. Contrari M5s e Fi. Esulta il Pd.
Sì definitivo dell'Aula della Camera al ddl
anticorruzione. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 280 voti a
favore, 53 contrari e 11 astenuti. Contro hanno votato M5s e Fi. La Lega si è
astenuta.
Il ddl, approvato in via definitiva e senza modifiche rispetto al testo del Senato, diventa così legge.
La lettura del risultato della votazione è stata segnata da un lungo applauso levatosi dai banchi del Pd.
IL TWEET DI ORLANDO. «Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge da oggi rende più forte l'Italia. Il governo mantiene gli impegni», ha scritto su Twitter il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Il ddl, approvato in via definitiva e senza modifiche rispetto al testo del Senato, diventa così legge.
La lettura del risultato della votazione è stata segnata da un lungo applauso levatosi dai banchi del Pd.
IL TWEET DI ORLANDO. «Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge da oggi rende più forte l'Italia. Il governo mantiene gli impegni», ha scritto su Twitter il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Corrotti e corruttori tradiscono il
Paese. La nuova legge #anticorruzione da oggi rende più forte l'Italia. Il
Governo mantiene gli impegni.
—
Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) 21 Maggio 2015
RENZI SODDISFATTO. Il
premier Matteo Renzi ha commentato: «Soltanto pochi mesi fa sarebbe stato
impensabile il risultato raggiunto oggi dal parlamento sulla lotta alla
corruzione» per creare «strumenti più stringenti contro il crimine. È una
pagina importante che riavvicina la politica, quando decide, alle aspettative
degli italiani».
TORNA IL FALSO IN BILANCIO. Il testo prevede la riforma del falso in bilancio nella sua attuale versione, l'inasprimento delle pene per la corruzione, la previsione di una stretta collaborazione tra inquirenti e Autorità nazionale anticorruzione, il patteggiamento condizionato alla restituzione del maltolto. Ecco le principali novità contenute nel testo.
TORNA IL FALSO IN BILANCIO. Il testo prevede la riforma del falso in bilancio nella sua attuale versione, l'inasprimento delle pene per la corruzione, la previsione di una stretta collaborazione tra inquirenti e Autorità nazionale anticorruzione, il patteggiamento condizionato alla restituzione del maltolto. Ecco le principali novità contenute nel testo.
Corruzione e peculato, pene più severe
Le pene per il reato di corruzione per un
atto contrario ai doveri d'ufficio aumentano di 2 anni sia nel massimo,
passando da 8 ai 10 anni; sia del minimo, da 4 a 6. Questo ha l'effetto di
allungare i termini di prescrizione del reato. Riviste al rialzo anche le pene
massime per peculato, corruzione per l'esercizio della funzione, corruzione in
atti giudiziari.
CONCUSSIONE NON SOLO PER PUBBLICO UFFICIALE. Il reato di concussione scatta non solo per il pubblico ufficiale, ma anche per l'incaricato di un pubblico servizio. La pena resta da 6 a 12 anni.
PIÙ SCONTI DI PENA PER 'COLLABORATORI'. Chi fornisce le prove o aiuta a individuare gli altri responsabili o il sequestro delle somme rischia una condanna ridotta da un terzo a due terzi.
PATTEGGIAMENTO SOLO DOPO RESTITUZIONE MALTOLTO. Prevista la possibilità di ricorrere al patteggiamento solo nel caso in cui ci sia stato il versamento anticipato ed integrale del prezzo o del profitto del reato.
RIPRISTINATO IL REATO DI FALSO IN BILANCIO. Il falso in bilancio, con cui spesso vengono costituiti 'fondi neri', torna ad essere reato. Ma non un reato di danno, bensì di pericolo: non si dovrà provare di aver alterato il mercato o di aver prodotto un danno alla società, come invece chiedevano FI e Ncd. Già il ddl Grasso prevedeva una riscrittura della disciplina in materia. Il testo ora approvato prevede una distinzione tra società quotate e non quotate. Chi falsifica il bilancio di società quotate in borsa, rischia da 3 a 8 anni di reclusione. Per le altre società, nel caso in cui «consapevolmente» si espongano «fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero» o li si omettano, la reclusione va da 1 a 5 anni: niente intercettazioni, dunque, previste per i reati con condanne sopra i 5 anni. Per le piccole società che da codice civile non possono fallire è prevista la procedibilità a querela di parte. I fatti di lieve entità sono puniti con il carcere da 6 mesi ai 3 anni; prevista, la non punibilità per particolare 'tenuità del fatto'. Per tutti i tipi di società salgono le sanzioni pecuniarie: i vertici rischiano di pagare dalle 200 alle 600 quote.
ASSOCIAZIONE MAFIOSA, PENE PIÙ SEVERE. Per l'associazione mafiosa si arriva a 26 anni. Per coloro che fanno parte di un'associazione mafiosa formata da 3 o più persone la reclusione va da 10 a 15 anni (ora 7-12); da 12 a 18 (ora 9-14) per i promotori, gli organizzatori e coloro che dirigono l'associazione mafiosa; se l'associazione è armata, da 12 a 20 (ora 9- 15); per i boss, da 15 a 26 anni (ora 12 - 24).
OBBLIGO PM INFORMARE AUTHORITY ANTICORRUZIONE. Il Pm che eserciti l'azione penale per i delitti contro la pubblica amministrazione, deve informare il presidente dell'Autorità Anticorruzione dando notizia dell'imputazione.
CONCUSSIONE NON SOLO PER PUBBLICO UFFICIALE. Il reato di concussione scatta non solo per il pubblico ufficiale, ma anche per l'incaricato di un pubblico servizio. La pena resta da 6 a 12 anni.
PIÙ SCONTI DI PENA PER 'COLLABORATORI'. Chi fornisce le prove o aiuta a individuare gli altri responsabili o il sequestro delle somme rischia una condanna ridotta da un terzo a due terzi.
PATTEGGIAMENTO SOLO DOPO RESTITUZIONE MALTOLTO. Prevista la possibilità di ricorrere al patteggiamento solo nel caso in cui ci sia stato il versamento anticipato ed integrale del prezzo o del profitto del reato.
RIPRISTINATO IL REATO DI FALSO IN BILANCIO. Il falso in bilancio, con cui spesso vengono costituiti 'fondi neri', torna ad essere reato. Ma non un reato di danno, bensì di pericolo: non si dovrà provare di aver alterato il mercato o di aver prodotto un danno alla società, come invece chiedevano FI e Ncd. Già il ddl Grasso prevedeva una riscrittura della disciplina in materia. Il testo ora approvato prevede una distinzione tra società quotate e non quotate. Chi falsifica il bilancio di società quotate in borsa, rischia da 3 a 8 anni di reclusione. Per le altre società, nel caso in cui «consapevolmente» si espongano «fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero» o li si omettano, la reclusione va da 1 a 5 anni: niente intercettazioni, dunque, previste per i reati con condanne sopra i 5 anni. Per le piccole società che da codice civile non possono fallire è prevista la procedibilità a querela di parte. I fatti di lieve entità sono puniti con il carcere da 6 mesi ai 3 anni; prevista, la non punibilità per particolare 'tenuità del fatto'. Per tutti i tipi di società salgono le sanzioni pecuniarie: i vertici rischiano di pagare dalle 200 alle 600 quote.
ASSOCIAZIONE MAFIOSA, PENE PIÙ SEVERE. Per l'associazione mafiosa si arriva a 26 anni. Per coloro che fanno parte di un'associazione mafiosa formata da 3 o più persone la reclusione va da 10 a 15 anni (ora 7-12); da 12 a 18 (ora 9-14) per i promotori, gli organizzatori e coloro che dirigono l'associazione mafiosa; se l'associazione è armata, da 12 a 20 (ora 9- 15); per i boss, da 15 a 26 anni (ora 12 - 24).
OBBLIGO PM INFORMARE AUTHORITY ANTICORRUZIONE. Il Pm che eserciti l'azione penale per i delitti contro la pubblica amministrazione, deve informare il presidente dell'Autorità Anticorruzione dando notizia dell'imputazione.
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